Angelo d'Arrigo, nato a Catania il 03/04/1961, vissuto a Parigi fino al 1984, ha da sempre perseguito il sogno di volare come gli uccelli, ed insieme a loro.
Divenuto campione mondiale di volo, ha abbandonato gare e cronometri per dedicarsi allo sviluppo del volo libero e ha concepito e realizzato imprese, che si pongono ben al di là del semplice evento sportivo.
Ha studiato per anni il volo dei grandi rapaci, ai quali si è affiancato in incredibili migrazioni nei cieli del pianeta.
Ha sorvolato il mare e i deserti, è salito a oltre 9.000 m. in volo libero, fino a superare le vette dell'Everest e dell'Aconcagua.
Con il Russian Research Institute for Nature and Protection di Mosca, ha condotto un grande esperimento per la comunità scientifica internazionale: la reintroduzione di una specie di uccelli migratori in via di estinzione, le gru siberiane, guidando lo stormo, con il supporto di uno staff di biologi russi e americani, per 5.300 chilometri.
Ma forse la più grande intuizione di Angelo è legata alla realizzazione della "Piuma" di Leonardo da Vinci.
Dopo attenti studi sul Codice di Madrid, realizza e fa volare una Piuma leggerissima - identica nella struttura a quella del grande Leonardo.
Il Cinquecento conosceva solo la solidità di legno, cuoio e tela: Angelo d'Arrigo dimostra, utilizzando i materiali leggeri del terzo millennio, l'esattezza delle progettazioni aerodinamiche di Leonardo.
Con Leonardo, Angelo condivide un approccio intuitivo e l'instancabile desiderio di spostare ogni giorno più in là le frontiere dell'uomo.
Alla sua morte (avvenuta nel corso di una manifestazione a Comiso, il 26 marzo 2006, in seguito a un incidente al piccolo aereo, su cui egli viaggiava da passeggero ed ospite d'onore) un senso di sgomento ha pervaso tutti coloro che nel mondo lo ammiravano e lo seguivano nelle sue esultanti conquiste.
La Fondazione Angelo d'Arrigo, costituitasi dopo la sua scomparsa, ha significato rimettersi sulla rotta delle tante strade da lui tracciate: il desiderio di volare, la realizzazione di sogni impossibili, la metamorfosi, la ricerca di un rapporto con la natura e con gli animali, l'osservazione diretta dei fenomeni, le scoperte e le applicazioni pratiche, lo sport, le tecnologie più avanzate, la scienza e la poesia, l'amicizia e lo spirito di solidarietà.
Quanti lo hanno conosciuto, inoltre, ne ricordano una dote particolarissima: era un grande maestro, perché riusciva a guidare gli altri alla scoperta delle risorse riposte nell'intimo di ciascuno, senza imposizioni, senza forzature.